John Akomfrah. Listening All Night To The Rain

Dal 4 novembre all’8 febbraio 2026 le sale delle mostre temporanee (piano -1) del Museo Nacional Thyssen-Bornemisza ospitano un’esposizione dell'artista britannico di origini ghanesi John Akomfrah. Un progetto in cui l'artista rimodula la sua mostra più ambiziosa e sperimentale che abbia mai realizzato, partendo dalla commissione ricevuta per il Padiglione della Gran Bretagna alla Biennale di Venezia del 2024. 

Il museo e TBA21–Thyssen-Bornemisza Art Contemporary collaborano a questa nuova mostra di John Akomfrah, curata da Tarini Malik. Il titolo, Listening All Night To The Rain, fa riferimento al poema dell'XI secolo scritto dall'esilio dall'autore cinese Su Dongpo, che riflette sulla natura transitoria della vita. Attraverso otto installazioni multischermo sonore immersive, l'artista unisce la documentazione geopolitica e le riprese di scene fittizie per dare voce a persone che rappresentano la diaspora britannica, adottando una visione non lineare e ciclica del tempo e collegando diversi luoghi e momenti della storia. 

John Akomfrah si distingue per i suoi film e le sue videoinstallazioni multischermo, con cui analizza il potere dell'arte di riscrivere la storia, affrontando temi quali l'ingiustizia razziale, l'eredità coloniale, la diaspora, la migrazione e il cambiamento climatico. La sua carriera inizia come membro del Black Audio Film Collective (BAFC), un gruppo di sette artisti fondato nel 1982. Il primo film realizzato da questo collettivo è stato Handsworth Songs (1986), incentrato sulle proteste del 1985 a Birmingham e Londra.

Negli ultimi anni, le opere video di Akomfrah si sono trasformate in grandi installazioni multischermo, esposte in musei e gallerie di tutto il mondo. Da segnalare che nel 2017 è stato insignito del premio Artes Mundi, il più importante riconoscimento britannico per l'arte internazionale. 

Crediti immagine:

John Akomfrah. Canto VII, Listening All Night To The Rain. Padiglione della Gran Bretagna 2024 © Immagine di Jack Hems