Grazie alla popolarità del gioco della pelota alla fine del XIX secolo, a Madrid fu costruito un frontone per ospitare gli incontri di questa disciplina sportiva. Funzionante come frontone per 25 anni, ha poi avuto altri usi fino al 1991, quando è stato dichiarato Monumento Nazionale. Oggi, dopo un accurato restauro, l'edificio è visitabile gratuitamente in orario mattutino dal martedì alla domenica.
Joaquín Rucoba, artefice tra l'altro del Teatro Arriaga e del Municipio di Bilbao, dell'arena e del mercato Alfonso XII di Malaga, fu incaricato di avviarne la costruzione nel 1893. I lavori furono completati l'anno successivo e fu inaugurato il 29 aprile 1894 nel cuore del quartiere Chamberí. Fino al 1918 fu utilizzato come campo di pelota, con una capienza di 4.000 spettatori. Dal 1919 in poi, venne adibito a vari usi, tra cui autofficina, stazione di polizia, prigione e laboratorio di oggetti in gesso e cartapesta.
È stato dichiarato monumento nazionale nel 1991 e Bene di Interesse Culturale nel 2011. Nel 2015 il Municipio ha completato il processo di esproprio e ha acquisito il Beti-Jai, avviando così i lavori per recuperarlo senza alterarne l'essenza. Durante questo processo è stato svolto un approfondito lavoro di ricerca (utilizzando giornali dell'epoca, raccolte documentali delle biblioteche, collaborazioni con associazioni ed esperti) affinché il nuovo Beti-Jai fosse il più fedele possibile all'originale.
Apertura permanente del frontone e del Centro di Interpretazione

In concomitanza con il suo 130° anniversario, il frontone Beti-Jai ha riaperto al pubblico alla fine di marzo 2024 in modo permanente. Dal 16 ottobre è visitabile gratuitamente dal martedì alla domenica, dalle 10:00 alle 14:00, ed è dotato del Centro di Interpretazione del frontone Beti Jai, integrato nelle gallerie e nei corridoi di questo edificio singolare nel quartiere Chamberí. La struttura offre ai visitatori un percorso che illustra i principali momenti della storia di questo bene culturale.