Dal 9 febbraio al 17 maggio, la sala El Águila ospita una mostra che ripercorre 150 anni di cante, toque e baile a Madrid: dai suoi cafés cantantes e le sonorità «Caño Roto» delle sue chitarre fino ai tablaos e alle storiche accademie di danza.
Curata da David Calzado e Teo Sánchez e organizzata dalla Direzione Generale di Patrimonio Cultural, in concomitanza con la dichiarazione del flamenco come Bene Culturale Immateriale della Comunità di Madrid, la mostra intitolata FLAMENCO Chipén è suddivisa in cinque sezioni che ripercorrono la storia del baile, del toque e del cante nella capitale spagnola. Come punto di partenza viene preso il primo riferimento documentario disponibile sul flamenco: un articolo pubblicato nel giornale El Espectador nel 1847 dal titolo Un cantante flamenco.
L'esposizione comprende più di 150 pezzi, tra cui manifesti, costumi di alcuni dei principali esponenti come Camarón, Enrique Morente e Paco de Lucía, documenti d'archivio e articoli di stampa, oltre a fotografie di Nicolás Müller, Martín Santos Yubero, Ramón Zabalza e Alberto García Alix. La maggior parte di questi fondi fa parte delle collezioni dell'Archivio Regionale e della Biblioteca Regionale della Comunità di Madrid, insieme a collezioni private e fondazioni.
In questo percorso di un secolo e mezzo, Madrid ha svolto un ruolo fondamentale, fin dalle sue origini, quando iniziò a rappresentare un'aspirazione per le promesse del flamenco. Non si può capire il flamenco a Madrid senza parlare del Teatro Pavón, Zambra, il primo tablao fondato in Spagna, del Corral de la Morería, dell'accademia di danza Amor de Dios e dei laboratori di chitarra Ramírez ed Esteso-Conde.
Nel corso degli anni, luoghi come El Rastro oppure Caño Roto, a Carabanchel, che ha dato il nome alla cosiddetta «sonorità Caño Roto», hanno acquisito una propria personalità flamenca. Gli anni Ottanta e Novanta hanno visto la nascita dei «giovani del flamenco», con Ketama che lancia il suo classico Vente pa’ Madrid, il consolidamento della «Cumbre Flamenca», e la conquista da parte di Paco de Lucía, Camarón ed Enrique Morente di locali come il Teatro Real ed El Ateneo.
Crediti immagini:
- Bambina con torerilla. Nicolás Muller
- Joaquín Cortés in Plaza Mayor. Victoria Iglesias
- Juanito Valderrama. Santos Yubero ARCM
- Enrique Morente a El Candela. Alberto G Alix
- Manolo Caracol riappare a Torres Bermejas. Agencia EFE
- Inaugurazione del villaggio gitano di Altamira. Santos Yubero. ARCM