L’opera dell'artista giapponese Tetsuya Ishida riesce a dare un volto all'esperienza del soggetto contemporaneo. Nel suo lavoro indaga l'incertezza e la desolazione della società giapponese radicalmente alterata dallo sviluppo tecnologico e dalle successive crisi che hanno influito sull'economia e sulla politica su scala planetaria.
In particolare, Ishida ritrae con precisione descrittiva lo stato d’animo della sua generazione, segnata dallo scoppio della bolla finanziaria e immobiliare e dai massicci licenziamenti che nel 1991 hanno fatto precipitare il suo paese in una profonda recessione.
Nel corso dei quasi dieci anni di carriera, Tetsuya Ishida (Yaizu, Shizuoka, 1973 – 2005, Tokyo, Giappone) ha prodotto un lavoro formidabile incentrato sull'incomunicabilità e sull'alienazione in un mondo dominato da forze incontrollabili. L'immaginario ricorrente dello scolaro o dell'impiegato viene utilizzato per fare una critica acuta dei sistemi educativi e lavorativi governati dagli imperativi di produttività e competitività.
Nelle sue opere si può ammirare la metamorfosi del corpo umano fuso con alcune specie di insetti, dispositivi tecnologici o mezzi di trasporto. Il pittore giapponese raffigura anche situazioni claustrofobiche in cui il corpo è fisicamente intrappolato in buche ed edifici, oppure fa parte di una catena di montaggio come un semplice ingranaggio.
Return Journey. Tetsuya Ishida. 2003. 45,5 x 38 cm. Acrilico e olio su tela.
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Entrada gratuita
10:00 - 22:00
Chiuso: 1° maggio
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