Situato in Calle Príncipe, subito dopo Plaza de Santa Ana, è uno dei principali teatri della città di Madrid e un riferimento scenico a livello mondiale che offre alcune delle migliori produzioni nazionali e internazionali del momento.
È anche uno dei teatri più antichi del mondo. In origine, nel XVI secolo, era un corral de comedias chiamato Corral del Príncipe, perché si trovava nell'omonima via, dove venivano rappresentati piccoli spettacoli e presentati in anteprima pezzi di quelli che sarebbero poi diventati grandi classici della nostra letteratura. Nel 1744, il Corral fu demolito e venne costruito un nuovo teatro con il nome di Coliseo del Príncipe. Questa nuova costruzione fu però devastata da un grande incendio nel 1802 che lasciò in piedi solo la facciata. In seguito si decise di ricostruirlo, affidando l'opera a Juan de Villanueva, che realizzò un ampliamento del palcoscenico e della facciata che conosciamo oggi.
A metà del XIX secolo si sono verificate due importanti circostanze nella storia di questo teatro: nel 1849, il Coliseo del Príncipe divenne Teatro Nazionale e fu ribattezzato Teatro Español; due anni dopo, nel 1851, il Municipio di Madrid ne recuperò la proprietà, mantenendo il suo nome fino ai giorni nostri. Negli anni successivi sono state realizzate varie ristrutturazioni e ampliamenti. Nel 1995 è stato eseguito l'ampliamento più importante, con la creazione di una sala prove, biblioteca, caffetteria, sala mostre, uffici e magazzini.
Il teatro dispone di due sale: La Sala Principale, con 735 posti a sedere e un palcoscenico su cui sono state rappresentate per la prima volta opere, tra gli altri, di Cervantes, Lope de Vega, Tirso de Molina, Calderón, Duque de Rivas, Zorrilla, Pérez Galdós, Unamuno, Valle-Inclán, Benavente, i Machado, García Lorca, Mihura e Buero Vallejo; e la Sala Margarita Xirgu, situata nell'ex Café del Príncipe, trasformato in sala teatrale nel 2006.
Inoltre, dispone di vari saloni di diversi stili e periodi, come il Salón de té, il Salón Tirso de Molina, il Patio de Luces, El Parnasillo e la Sala Andrea D’Odorico.
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